settembre 2013 - Chopin terza e ultima parte

notizia pubblica il 10/10/2013 - ultimo aggiornamento del 10/10/2013

sono ormai sette anni che, con lui e con gli altri, vivo come una vergine. Sono invecchiata anzitempo e anche senza sforzo né sacrificio, tanto ero stanca delle passioni, e disillusa, e senza rimedio ….. So che molti mi accusano: gli uni, di aver distrutto Federico con la violenza dei miei sensi; gli altri di averlo portato alla disperazione con le mie sfuriate. Lui si lamenta con me del fatto che l’ho ucciso con la privazione, mentre ero certa di ucciderlo agendo diversamente ….”

Si può facilmente intuire che, a partire dall’estate del 1839, il loro amore si è tramutato in amicizia.

BREVE PERIODO FELICISSIMO DEL COMPOSITORE

Il 1841 inaugura il ciclo, brevissimo, del periodo più felice e più fecondo come compositore e pianista di Chopin. Sebbene frequentemente egli sputi sangue e al minimo accenno di maltempo si veda costretto a non uscire di casa, conduce un’esistenza regolare, dà molte lezioni, compone molto, gode di una reputazione ormai consolidata, si atteggia a re dei salotti e con molti uomini d’ingegno intrattiene lusinghieri rapporti.

TEMPESTE

Quale avvenimento interverrà a turbare i rapporti tra Chopin e la Sand, i due cuori innamorati ? Non sarà uno solo; l’accumularsi di piccoli risentimenti finirà per avere un grande peso.

Nel 1847 Solange Sand ha diciassette anni e il fratello Maurice ventuno.

La madre descrive i figli con queste parole: “Maurice è bello e buono, Solange bella e cattiva”.

Evidentemente, essa preferisce Maurice a Solange che si sente umiliata e ferita da questa rivalità di cui è pienamente cosciente.

Solange si innamora di un giovane che la madre così descrive : “Mia figlia, la superba Solange, si è lasciata intenerire per una specie di Bernard de Mauprat, del quale però non ha la feroce educazione giacché è dolce, educato e buono come un angelo. E’ inoltre molto bello con un corpo scolpito come quello di un dio. Egli è però un selvaggio, abbigliato come un guardiacaccia, capelluto come un selvaggio, senza un soldo, legittimista. Avevo previsto che mio genero sarebbe stato tutt’altro che un nobile, un sostenitore della monarchia e un cacciatore di cinghiali, incapace di brillare a Parigi. Ecco tutto: l’amiamo e egli ci ama …..”

Chopin aveva sconsigliato Solange di legarsi con quell’uomo che non giudicava adatto a lei e purtroppo ci aveva visto bene. Così scriveva ad un amico : “Il matrimonio di Solange è una gran disgrazia per lei, per la sua famiglia, per i suoi amici. La figlia e la madre sono state ingannate e l’errore è stato compreso troppo tardi. Ma perché accusare una sola di un errore commesso da entrambe ? ……”

George Sand non volle accettare l’intromissione di Chopin nei fatti della sua famiglia e troncò ogni rapporto con il musicista. Non si fece più viva con lui e non andò mai a trovarlo nemmeno quando stava male ed era vicino alla morte.

Così spiegava Chopin alle sorelle in Polonia la sua situazione e come erano i rapporti fra lui e la Sand : “ …. Tra noi (cioè tra la Sand e Chopin) vi è solo il fatto che da tempo non ci siamo più visti, senza che tra noi si sia svolta una battaglia, una scena. Ed io non mi sono recato da lei perché mi aveva posto la condizione di non parlare mai di sua figlia…..”

LA SOLITUDINE

Chopin sta male. Soffoca, ha mal di testa. Nonostante le varie indisposizioni, il nostro eroe continua ad impartire lezioni. Anzi: raddoppia il ritmo giacché ormai non ha altro mezzo di sussistenza.

Nonostante il pessimo stato di salute – non riesce più a salire le scale da solo : viene trasportato, seduto su una sedia – Chopin continua a lavorare molto. Prepara qualche concerto e così descrive ad un amico una sua giornata: “Devo dare una lezione alla giovane Rothschild, poi a una marsigliese, poi ad un’inglese, poi a una svedese, per ricevere infine alle cinque una famiglia della Nouvelle-Orleans, una serata dai Perthuis e a poi dormire, se ci riesco ….

VERSO LE NEBBIE DELLA SCOZIA

L’allieva Jane Stirling e sua sorella consigliano e spingono il musicista a sistemarsi definitivamente a Londra e poi in Scozia, loro paese d’origine.

Tutti gli amici parigini scoraggiano Chopin a intraprendere il viaggio altrettanto fole di quello compiuto dieci anni prima a Maiorca.

Le nebbie della Scozia porteranno purtroppo a conclusione il male generato dal clima detestabile del periodo delle grandi piogge di Maiorca.

Jane Stirling avrà nei confronti di Chopin il funesto ruolo di angelo della morte.

Quarantaquattro anni, sentimentale, esaltata, allevata con la Bibbia, stimolata da uno zelo infaticabile ma talvolta piuttosto faticoso, innamorata di Chopin di cui spera di vincere la resistenza e trascinarlo al matrimonio, tanto più che è molto ricca e che Chopin, malato o in migliori condizioni, non ha altre risorse che quella di impartire lezioni su lezioni.

Tutto concorre a che le due sorelle consiglino a Chopin il viaggio che gli sarà funesto. Esse gli riferiscono che la sua fama l’ha preceduto in Gran Bretagna, che la gentry londinese si contenderà il pianista e il professore, che di fatto a Londra guadagnerà molto più che in Francia.

Per Chopin quali le ragioni di una scelta così azzardata ?

  • La rivoluzione del 1848 ha disperso numerosi suoi allievi parigini, la maggior parte dei quali ha varcato la Manica.

  • La ferita causata da George Sanda sanguina sempre: forse lontano riuscirà a dimenticare l’ingrata ?

  • L’impazienza del tubercolotico che gira in cerchio entro la malattia e spera di sfuggirvi salendo in treno o imbarcandosi, o nella fattispecie su ambedue.

Costatando la vanità delle sue speranze e, forse, dei suoi sforzi, Jane, alla fine di luglio 1848 suggerisce a Chopin di accompagnarla insieme alla sorella, in visita alla famiglia, in Scozia. Significa spostarsi dalle brume alle nebbie, di male in peggio !

Che importa ? Il dado è tratto : Chopin sa che la fine è vicina. Ch’egli muoia in Scozia o a Parigi non ha molta importanza perché la grazia suprema di finire i suoi giorni a Varsavia, coccolato dalle sue “tre sorelle”, gli è negato dalle circostanze belliche. Quindi avanti verso il Nord !

L’indomabile Stirling comincia a “mostrarlo” come una bestia rara ad amici e conoscenti. Essa lo trascina di castello in castello, pensando ingenuamente che il “cambiamento d’aria” gli farà bene.

Mi portano a visitare angoli sperduti come Keir ove non c’è stazione di posta, né ferrovia, né carrozze (da cui l’impossibilità di passeggiate), né barche, e neppure un cane cui fare un fischio …. Sono solo, solo, solo …. Al cader della notte, il mio bravo Daniel mi porta sulla scala – che non posso salire – fino alla camera da letto, mi spoglia, mi mette a letto e mi lascia una bugia, e sono libero di sospirare e di sognare fino al mattino ….”

In sette mesi Chopin ha cambiato in Inghilterra sessantun volte domicilio , affrontato una folla di indifferenti, dato concerti senza prestigio, perso tempo, ha constatato l’aggravarsi dello stato di salute e, come premio per tante fatiche, torna a Parigi senza un centesimo.

Certo della vicina fine, egli ignora solamente la durata del rinvio.

 

LA MORTE DEL SILFO

Pauline Viardot scrive a George Sand : “La sua salute declina lentamente con giorni passabili nei quali può uscire in carrozza e altri nei quali ha sbocchi di sangue e accessi di tosse che lo soffocano. Non esce più di sera. Tuttavia egli può ancora dare alcune lezioni e, nei giorni favorevoli, gli capita anche di essere allegro. Parla di voi sempre con il massimo rispetto e insisto nell’affermare che non ne parla mai diversamente …..”

Il medico di cui egli aveva assoluta fiducia – il dottor Molin – era morto mentre Chopin si trova ancora a Londra.

Volta a a volta, o simultaneamente, egli affiderà la propria salute alle cure dei dottori Louis, specialista di tisi ; Roth ; Simon, omeopata ; Fraenkel e Cruveilhier. Costoro si recano a visitarlo anche due volte al giorno chiedendogli onorari elevati e limitandosi a prescrivere rimedi inefficaci.

Nel 1849 non si è in grado di curare la tubercolosi di cui si ignorala vera natura, a cominciare dall’origine microbica.

Chopin si rende conto della impotenza dei medici a curarlo in modo conveniente: “Sono tutti d’accordo sul clima, la calma, il riposo. Il riposo lo avrò comunque un giorno e senza di loro …. Brancolano nel buio e non mi danno sollievo ….”

Il 15 ottobre Delphine Potocka, venuta a sapere che la vita di Chopin volge alla fine, giunga a Parigi da Nizza. Essa è “più bella che mai”. Nel vederla, il volto di Chopin si illumina e dice : “Per questo dunque Iddio tardava tanto a chiamarmi a Sé : ha voluto lasciarmi il piacere di rivedervi”.

ULTIMI OMAGGI

Janin scrisse sul giornale Les Debats: “……. Egli era la musica stessa e l’ispirazione stessa; egli sfiorava appena la terra che noi calchiamo e il suo talento assomigliava a un sogno ! Solo coloro che lo hanno ascoltato possono farsi un’idea di un talento tanto sottile, tanto delicato, tanto vario, che si rivolgeva a quel che l’anima umana possiede di più onesto e di più bello. Allo stesso modo in altri li ricercano, egli evitava di far parlare di sé, la grancassa e anche la celebrità. Lo chiamavano l’Ariel del pianoforte, e l’analogia era giusta. Egli era cresciuto nell’esilio e vi è morto circondato da esiliati come lui ai quali ricordava la patria lontana. Oh, come ha sofferto lo sfortunato ! Quale lotta accanita contro la morte ! …..”

Di tutti gli artisti contemporanei, solo Chopin ha saputo maggiormente appropriarsi dell’anima e dello spirito delle donne. Le sue allieve – ed egli ha preparato allieve degne di lui – lo amavano con una tenerezza quasi materna; esse lo circondavano di un entusiasmo misto a venerazione tanto la sua musica parlava loro con un onesto e casto linguaggio”

Riposa in pace, bella anima, nobile artista ! Per te è iniziata l’immortalità e tu sai meglio di noi ove si ritrovino, dopo il triste cammino terreno, i grandi pensieri e le più alte ispirazioni”.

 

 

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Questa la incredibile produzione musicale di Federico Chopin:

Diciassette “POLACCHE” – Cinquantasette “MAZURKE” – Due “CONCERTI” – Ventisei “OPERE PER PIANOFORTE ED ORCHESTRA” – Tre “SONATE PER PIANOFORTE” – Quattro “BALLATE” – Quattro “SCHERZI” – Ventisei “PRELUDI” –

Quattordici “VALZER” – Ventisette “STUDI” – Diciannove “NOTTURNI” – Quattro “IMPROVVISAZIONI” – Quattro “RONDO’” – “MUSICA DA CAMERA” – “PEZZI DIVERSI” – Diciannove “MELODIE” -

 

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